Con una vita sessuale normale la nevrosi è impossibile.
S. Freud
Da un po' di tempo a Cuba è in atto un dramma nazionale di proporzioni gigantesche.
Nulla a che vedere con i problemi economici acuiti dalla orribile pandemia.
Nessun nesso con l’assenza del turismo che tanto apporta alle casse del paese.
Fino a poco tempo fa c’era una tale inflazione di preservativi che li si impiegava per le attività più improbabili: per raccogliere i capelli sulla nuca o bloccare fasce di banconote, come tappo su bottiglioni usati per far fermentare distillati artigianali, per pescare in mare e, ben gonfi, per far giocare i bambini o come addobbi e festoni in occasione dei compleanni, etc.
Di recente in Vietnam è stata sgominata una banda di malviventi che riciclava preservativi in grandi quantità per poi rimetterli sul mercato e destinarli al loro uso principale.
Chissà poi quale sarà la vera origine del carattere nazionale cubano, in molti se lo domandano da secoli. Si potrebbe dire che da queste parti l’intimità è l’unica felicità possibile. E' stato detto di tutto per dare un senso e una spiegazione al fondamentale bisogno di contatto fisico che regola i rapporti fra gli abitanti dell’isola.
( http://contrattempo.blogspot.com/2018/12/sesso-e-amori-cuba-ovvero-della-giostra.html )
Noi
occidentali evoluti, perfino in età di piena tempesta ormonale, surroghiamo quasi
ogni bisogno con l’uso dei social. Da queste parti, se spariscono i preservativi, sono
dolori per tutti.
E ancora, quale sarà il vero segreto dell’eterna felicità dei cubani? L’ossitocina
prodotta dall’unione affettiva o la matrice carnale africana?
Tornando alle questioni più spicce, in questi mesi, al mercato nero, i preservativi costano più di 10 volte il prezzo politico che lo stato imponeva quando c’era abbondanza.
Ormai solo qualche turista, diplomatico o chi lavora per le aziende straniere e viaggia riesce a portarne con se qualcuno. Chi conosce l’isola comprende la portata della questione. Il sesso è anche rifugio per sfuggire alle amarezze e ai problemi della vita.
Le auto d’epoca a Cuba sono epitome della capacità di preservare e mantenere vivi gli oggetti nel tempo.
( http://contrattempo.blogspot.com/2017/10/i-cubani-e-le-architetture-della.html )
Tutti conoscono le abilità del cubano al momento di riciclare, ma nessuno avrebbe mai pensato al reimpiego dei preservativi.
E' questa l'ultima frontiera possibile per assicurarsi l'irrinunciabile intimità a Cuba.
Noi passiamo il tempo a spuntare il prezzo migliore su Amazon per beni voluttuari, spesso solo inutili, felici di averli fatti nostri per pochi soldi. Quì non esiste il commercio online, il contatto sessuale equivale a un bene o diritto primario, e il preservativo è strumento chiave per farlo valere. Senza scordare che si tratta anche di diritto alla salute, data la proverbiale promiscuità degli abitanti del luogo.
Il governo, come si può ben comprendere, al
momento ha altre priorità. Ma forse ovviare alla mancanza di preservativi è
una priorità come le altre, e per molti è perfino la più pressante.
A Cuba da anni non ci si riproduce più come si usava una volta. Mettere al mondo figli ha ormai un costo anche da queste parti, nonostante il sostegno economico statale per assicurare nuova linfa vitale alla Revoluciòn. E il preservativo serve anche a limitare i danni.
L’astinenza sessuale, come dice Freud, è senza dubbio poco
salutare ed è quasi più pericolosa del celibato sacerdotale. Dicono che questo
sarà il vero problema sanitario nell’isola, altro che Covid-19.
Da noi, i giovani, privati della
libertà a causa della pandemia, sono vittime di scompensi mentali. C’è già chi
scommette che i cubani senza preservativi impazziranno in massa.
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