sabato 29 aprile 2017

I "BUZOS", SOMMOZATORI DELL'AVANA.


L’esercito di riciclatori che all'Avana rovista nei cassonetti di immondizia è sempre in apnea per sopravvivere alle zaffate. Da queste parti li chiamano “Buzos”, che vuol dire sommozzatori. 
In perenne scontro territoriale con gatti e cani, loro principali antagonisti per la ricerca di cibo, i "Buzos" hanno come obbiettivo principale il recupero di materiale riciclabile da poter rivendere. Sono ormai un'armata attrezzata di tutto punto. Si muovono dalle zone più povere della città verso i quartieri ricchi dove il raccolto è più abbondante. 

Circolano in coppia per potere trascinare a turno la carretta su cui caricano rifiuti d’ogni tipo. In due si stancano meno. Sono talmente efficienti da aver sviluppato un progetto comune di mezzo di trasporto, frutto di anni di migliorie tecniche. Le carrette sono infatti quasi tutte uguali. Come se seguissero un’ideale standard ergonomico. Le ruote si rubano dagli stessi cassonetti dei rifiuti (la malandrina pratica ha fatto i titoli del tg locale). Anche gli strumenti per frugarvi dentro sono simili. Ganci e palette. Perfino il metodo per ammonticchiare la merce sembra seguire un unico modello. Sono una vera classe di lavoratori con dignità propria.




Oltre ai resti di alimenti di ogni tipo, le latte di birra sono l’oggetto preferito del "Buzo habanero" perchè immediatamente commerciabili. Si sono ormai moltiplicati i centri di raccolta statali che acquistano i rifiuti da riciclare. 

In occasione di feste e anniversari, il consumo di birra aumenta a dismisura e il numero di latte seminate per strada ne è conseguenza. 
Prima dell'alba, orario del passaggio dei camion della raccolta ufficiale, inizia il lavoro. Il rumore dei "Buzos" che schiacciano con le pietre le lattine per poi ordinarle sui banchi di carico delle carrette è ormai uno dei ritmi della notte.



Se potessero frugare nei cassonetti di noi occidentali, con la loro capacità di selezione e ripulitura degli oggetti rischierebbero di diventare miliardari. Purtroppo per loro, il mercato del lavoro nel quale si trovano a operare riserva ben più magri dividendi. I cassonetti dell’Avana non traboccano certo di sovrabbondanze mal consumate e disposte senza scrupoli.
Ma nonostante tutto i "Buzos" riescono, in difficili situazioni, a recuperare qualcosa. 

Adesso nel mondo occidentale si sente dire che il risparmio oltre ad essere una virtù è anche una risorsa. In città è solo una triste necessità. E i "Buzos" vorrebbero vivere nel più sprecone dei mondi. 


Se potessero scorrazzare per le colline di Bel Air, ad esempio, si potrebbe anche pensare di imporre loro una tassa sulla ripulitura dei cassonetti. In quelle zone diventerebbero classe agiata anche loro.
Purtroppo, spesso, si trovano a disputare ai cani della zona brandelli di resti di cibo di una popolazione già povera.
I gatti in città sono pochi ormai. Nei primi anni dopo la caduta del Muro sono finiti quasi tutti al forno con riso.


Sul campo restano però i cani che come tutti sanno tendono ad aggredire gli straccioni. Ma almeno non hanno la agilità dei gatti e non riescono ad entrare nei cassonetti. Quindi, meno concorrenza.
I "Buzos" sono avanguardia della raccolta differenziata e anche la dimostrazione vivente di come i cubani riescano a tirare fuori la propria sopravvivenza perfino dalle eccedenze.