https://i.postimg.cc/4xwVWRZs/161126145740-fidel-castro-and-mandela.jpg Contrattempo all'Avana: LA FLACA, UNA JINETERA EN LA HABANA

sabato 18 gennaio 2020

LA FLACA, UNA JINETERA EN LA HABANA


L’uomo insultava la prostituta e lei disse: "Senti, se vuoi farmi godere non devi chiamarmi puttana ma dirmi che mi vuoi sposare."
Ennio Flaiano

Una santa può cadere nel fango e una prostituta può salire alla luce.
Leon Bloy





Yaneisy nel 2000 aveva 21 anni. Un pomeriggio di 6 anni prima la madre l’ha lasciata sola in casa con lo zio e due amici che, dopo aver dato fondo ad un paio di bottiglie di rum, l’hanno stuprata a turno per più di sei ore. Usciranno di galera dopo 15 anni.

All’Avana Vecchia dove abitava con la madre, un pachiderma di 100 kg. almeno, in un buco di dieci metri quadrati con un soppalco dove appena entra un letto da una piazza e mezzo, la chiamavano la Flaca.

Sognava da sempre di andare via da Cuba sperando che uno dei mille turisti che aveva conosciuto la portasse via da quel sudicio edificio nel cui sottoscala dormono, cagano e pisciano gli ubriaconi, costringendo gli inquilini a respirare le esalazioni della merda, con il terrore costante che al prossimo acquazzone, dopo i primi raggi di sole, quando il cemento si asciuga, tutto venga giù.

Mi ha parlato di tutti i suoi guai. Forse mi ha voluto bene, per quanto possa voler bene una coscienza così incallita da anni di tormento che si è ormai trasformato in routine e non fa quasi più male - chi dice che noi esseri umani ci abituiamo a tutto?

Sapeva anche di non potermi prendere in giro perché dopo tanti anni di residenza non mi bevevo più le sue storie.
Mi ha raccontato del fidanzato che le piantava grane quando andava in giro a cercare turisti, della madre che l’ha picchiata fino a quando lei le si è rivoltata contro, del padre adottivo che, guarda caso, l’adora, l’ha sempre rispettata e non ha mai cercato di farle del male. Di quanto le facessero schifo certi turisti e che per farli contenti doveva fingere gli orgasmi o pensare ad un altro uomo. Di cosa dovesse fare per tornare rapidamente a circolare quando la portavano alla stazione di polizia.

La sua vita all’Avana aveva un unico obiettivo: il dollaro. La frenesia con cui si muoveva per accumulare più denaro possibile era unica. Ma con lunghe pause di riposo durante le quali pensava alla cura del proprio corpo con modi e comportamenti di una tenerezza immensa. Sempre aggiornata su tutte le tendenze della moda europea e americana, ma attenta a non vestire in modo troppo provocante per non essere pizzicata dalla pattuglia di zona.

Mi ha confessato che spesso, dopo aver racimolato abbastanza soldi per comprarsi le scarpe o il vestitino più alla moda, non riusciva a prendere sonno passando intere notti in bianco in attesa dell’ora di apertura dei negozi per fare acquisti.

Il sogno più grande è sempre stato l’Europa, un uomo che la sposasse per portarla via.

Un giorno in città ha incontrato un ceco che le ha proposto di lavorare in un locale di spogliarelli con annesso bordello. La Flaca è subito partita, ma ha voluto che le lasciassi il mio numero di telefono in Italia perché ero l’unica sponda sicura in Europa.
 
Il postribolo dove è stata alloggiata si trova a pochi km. dal confine con la Germania, e i tedeschi da sempre lo frequentano perché li trovano birra, cibo e puttane a buon mercato. L’accordo con i datori di lavoro prevedeva che il 90% delle tariffe pattuite per le prestazioni sessuali andassero alle lavoratrici e il restante 10%, più i proventi della vendita degli alcolici, ai gestori stessi.

In realtà, dopo poco tempo e a cadenza settimanale, il magnaccia di turno, minacciandole con la pistola, si faceva consegnare i soldi dalle ragazze.
La Flaca, facendo sfoggio del proverbiale coraggio dei cubani, si è rifiutata di cedere dicendo che prima sarebbero dovuti passare sul suo cadavere. L’atteggiamento bellicoso ha sortito effetti, tanto da consentirle di mettere da parte più di 500 € che sarebbero risultati vitali al momento della fuga.

Grazie alla proprie indiscusse arti di persuasione, la Flaca è riuscita allora ad irretire un cliente abituale del bordello, e avendolo convinto del suo sincero amore si è fatta dare una mano per scappare da quell’inferno.
Va aggiunto che tra le tante cubane che sono espatriate al seguito del famigerato ceco nessuna ha mai fatto ritorno. La madre di Yaneisy ed io, a quel punto, saputa la circostanza, abbiamo perso le speranze e ormai lo sconforto era totale.

Ma la buena suerte della Flaca è inesausta.
Il cliente innamorato progetta con lei la fuga, e una volta fuori dal bordello decidono di attraversare il confine separatamente perché i magnaccia, grazie ai propri contatti, l’avrebbero sicuramente bloccata in frontiera. In quella zona esiste un passaggio frontaliero clandestino a pochi km. da quello ufficiale. La zona era frequentatissima da turchi, asiatici, cinesi ed altri immigranti illegali d’ogni dove. Si doveva attraversare una fittissima foresta seguendo un sentiero di 3 kilometri.

Yaneisy lo ha fatto a piedi, correndo come una scalmanata, accucciandosi di tanto in tanto col cuore in gola perché se l’avessero scoperta sarebbero stati guai certi.
Quando le ho chiesto cosa portasse con se al momento del passaggio, mi ha candidamente risposto: “Mis papeles y mis santos”, i documenti e i miei santi.

Affidarsi ciecamente ai monili della Santerìa afrocubana è tipico della cultura popolare. Parte dell'indiscusso coraggio dei cubani proviene anche dalla dedizione alla dottrina.

La Flaca ha la pelle nera, è alta, asciutta e ricorda una bellezza Tutsi. Ha un bel viso regolare con un sorriso luminosissimo che raramente ostenta. Gli occhi a mandorla sfuggenti e neri come la pece, nei rari momenti in cui fissano, sarebbero capaci di bucare perfino la pietra.
Ha i capelli ricci e indomabili con cui battaglia sin da piccola con creme stiranti, estensioni e arnesi vari per renderli lisci, sogno di gran parte delle nere in ogni angolo del mondo.
La sua eleganza naturale contrasta con gli accessi d'ira che la trasformano fino a farla somigliare a un animale feroce che schiuma rabbia.
La Flaca ha un equilibrio psichico precario e oscilla fra stati di contentezza che sfiora l’euforia e momenti di profonda depressione. La sua esistenza è stata vissuta come un saliscendi delle montagne russe. Mi ha detto che per vivere come ha fatto lei finora bisogna avere una pinga (minchia) grande così, e non si può darle torto.

Ci vuole una bella dose di coraggio per decidere di attraversare da sola il confine in un punto di passaggio clandestino. Forse si tratta di pura incoscienza o la pinga di cui sopra ha giocato un ruolo chiave. 

Appena passato il confine, il cliente innamorato l’aspettava al varco della foresta e dopo averla caricata l’ha portata fino a Monaco di Baviera dove, approfittando del traffico, Yaneisy è saltata fuori dalla macchina e si è diretta verso la stazione ferroviaria, montando sul primo treno per Milano.

Si è poi incontrata con un’amica cubana sposata con un italiano, e dopo pochi giorni ha trovato un edicolante di Savona che si è subito innamorato.

Ancora una volta le sue capacità di circuire l’altro sesso hanno avuto il sopravvento. L’uomo ha presto deciso di sposarla ma lei, da donna espertissima e profonda conoscitrice dell’analisi della mente del genere opposto, ha vacillato a lungo, facendo credere che forse sarebbe stato più utile aspettare un po’ per conoscersi meglio prima di dare il passo fatidico.

L’indecisione ha convinto l’edicolante della buonafede della sua promessa sposa e questo ha forzato i tempi per prenderla in moglie.
A cose fatte la Flaca mi ha detto: “Me llevè mis santos pà su casa”, che si potrebbe tradurre così: gli ho impiantato i miei santi protettori in casa.

Dopo qualche tempo è tornata a Cuba per un breve soggiorno e il suo primo pensiero, nonostante le botte ricevute in gioventù, è per la madre. Le ha rinnovato il buco dove vive, le ha comprato tutti gli elettrodomestici immaginabili e cammina per strada omaggiata e riverita da tutti perché è ormai una turista, lo status più alto raggiungibile da essere umano secondo la scala di valori di molti cubani.

A metà 2019, dopo quasi vent'anni, l'ho rincontrata su di un aereo per Milano.
Si è risposata con un uomo del sud Italia e ha una seconda figlia. Mi ha detto che "la vida no la estaba tratando muy bien" e che avrebbe presto fatto richiesta per ottenere il reddito di cittadinanza...

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