https://i.postimg.cc/4xwVWRZs/161126145740-fidel-castro-and-mandela.jpg Contrattempo all'Avana: marzo 2015

martedì 17 marzo 2015

IL CIMITERO DELL'AVANA


Solo visitando i cimiteri si comprende lo spirito di un popolo.
Anonimo
     

La necropoli di Colòn all’Avana è il cimitero più grande del continente americano. I cubani e gli habaneros sono ossessionati da ogni varietà di primato, ma in questo caso hanno piena ragione di rivendicare la certezza del proprio record. Nel Cementerio Colòn ci sono più di due milioni di tombe. E i mausolei costruiti durante il periodo d’oro della città mostrano lo stesso sfarzo delle case appartenute ai loro ospiti. In alcuni casi si tratta di vere e proprie palazzine interamente costruite con marmo di Carrara.


Ogni cimitero ha le proprie leggende da raccontare. Su Colòn se ne sentono di tutti i colori. L'enorme necropoli abbraccia due quartieri, e secondo molti condiziona la vita di quelli che ci vivono a fianco. Dicono che i morti emettano energia perfino da morti e che l’intero corpo costituito da due milioni di scheletri non può non influenzare la vita dei due quartieri limitrofi. E che le vibrazioni siano troppo violente per non essere avvertite.
Il Vedado e il Nuevo Vedado sono fra le zone più esclusive della città, le prime aree residenziali di inizio novecento sorte attorno al cimitero. Lasciando da canto le energie che tanti cadaveri concentrati in un unico camposanto possono sprigionare, come in tutti i cimiteri che si rispettino, esiste una tomba che sta in cima alla hit parade delle visite dei vivi. Di solito, quando si raggiunge il top della classifica, si rimane saldamente in testa per secoli perché si entra nella leggenda che si autoalimenta e diventa indomabile.

La superhit del Cementerio Colòn è la tomba di Amelia Goyri detta la "Milagrosa". Morì di parto nel 1901 a 24 anni insieme al figlio e venne sepolta con la creatura ai suoi piedi, come si usava a quei tempi in casi simili. Quando si riesumarono i due cadaveri per far posto al marito, si scoprì che il piccolo era in braccio alla madre e non più ai suoi piedi. Da lì i racconti circa la capacità della donna di dare fertilità a chi l'avesse persa. Iniziò verso la tomba il pellegrinaggio di molti habaneros e abitanti delle provincie che invocavano i miracoli della Milagrosa. La consuetudine si è estesa fino ad oggi e la tomba della Goyri continua ad essere la più gettonata di tutte.



E dire che all’interno della necropoli ci sono fior di personaggi. Vere star. I migliori giocatori di baseball del paese, i più grandi artisti e scrittori, musicisti d’ogni tipo, eroi della “Revoluciòn”. Tutta gente riverita non solo qui, ma anche nel resto del mondo. Autentiche glorie nazionali. Il meglio dell’isola è sepolto in questo cimitero.



Ci sono mille capolavori architettonici, mille angoli da visitare. A cominciare dall’enorme arco d’entrata in marmo di Carrara. Innesti funerari ottenuti fondendo motivi della Santerìa con quelli della religione cattolica, mausolei in stile gotico e in art nouveau, perfino una tomba a forma di piramide. Ai più curiosi ricorderei che i Santeros, i sacerdoti Lucumì, comprano teschi e ossa umane dai custodi per poi impiegarle nei più complicati riti religiosi. Ci sono tanti motivi per scegliere altri percorsi.


Eppure, la tomba più visitata è fra le meno appariscenti, fra le più comuni. Grazie alla leggenda del bambino morto in fasce che si ritrova in braccio alla madre.
Forse la ragione di tanta notorietà sta nel fatto che la Milagrosa, che ridà la fertilità e propizia la procreazione, simboleggia il più grandioso inno alla vita, proprio nel luogo in cui la morte è definitiva sentenza. E’ il grido di una donna che muore di parto insieme al figlio, ma riesce a trasmettere la vita ad altri, anche da morta. La Milagrosa dona la vita e fa nascere i figli a chi non può averne. E lo fa nel bel mezzo di un cimitero. Sublime cultura popolare?

Tra torce di marmo messe sottosopra come a mostrare che lì si estingue il fuoco e clessidre che ricordano il tempo che fugge, la Milagrosa riesce a ridar spirito vitale e speranza alle donne sterili, sue più devote ammiratrici. E se continua a essere oggetto di tanto pellegrinaggio, oltre alla capacità di autosostentamento che hanno le leggende, qualcosa di vero ci dovrà pur essere. Non sarà che la Milagrosa ha veramente fatto qualche bel miracolo? 

La chiesa cattolica non ha mai potuto prendere in considerazione il suo caso. Il governo, preoccupato per l’idolatria che ne circondava la figura, ha sentenziato, con tanto di testimoni d’occasione, che all'atto dell'esumazione la creatura era stata ritrovata non in braccio ma ai piedi della madre, così come era stata sepolta. 
Qualcuno azzarda l’ipotesi che il timore del governo non fosse il feticismo o l’idolatria, ma il pensiero che la Milagrosa potesse continuare a mantenersi salda in testa alle classifiche di questa insolita hit parade, costringendo chiunque altro al ruolo di comprimario.
Farsi interrare nel Cementerio Colòn sarebbe quindi, almeno per alcuni, una sfida. La chiesa cattolica ha disseppellito un Papa e dopo averlo messo a sedere davanti ad una corte, lo ha giudicato colpevole e gli ha fatto tranciare le tre dita usate per benedire i fedeli. Sorte simile è toccata a Rasputin il cui cadavere è stato bruciato per paura di reincarnazioni.
Chi conosce la Storia, credo voglia farsi cremare per evitare visite sgradite.